L’intervento psicoterapeutico non può prescindere dalle teorie sulla concezione dell’individuo o del Sé.
Le terapie rivolte all’uomo tendono sempre più a divenire eccessivamente iperspecialistiche, così come troppe patologie esistono in quanto esiste l’industria farmaceutica, spesso, infatti, esse vengono indotte sia nella pratica medica che nelle nostre menti.
Date queste premesse si sente l’esigenza da un lato di unificare l’iperspecialismo in una teoria e un agire unitari da applicare alla persona e dall’altro di liberare la clinica, diagnosi ed intervento, dalla subordinazione all’industria. E’ necessario attuare una controtendenza adottando nuovi paradigmi per una nuova visione e scienza dell’uomo che propone un approccio di trattamento multidimensionale, una cura e un trattamento nelle sue molteplici dimensioni e nel suo complesso intreccio di relazioni tra esse.
Ne è un esempio la psiconeuroendocrinoimmunologia con i suoi studi, ricerche, diagnosi integrata e trattamento integrato.
Ritornando alle radici antiche della cura e dell’uomo, ad esempio già ad esempio la civiltà greca e quella cinese antica, il cardine della visione era l’unità dell’organismo e l’unità delle scienze rivolte all’uomo.
I nuovi sviluppi della Psicoterapia sono infatti caratterizzati da tale ottica: un intervento che sia globale rivolto alla persona intera senza scomporla in parti.
L’Accademia Psy fa riferimento ad una concezione olistica e unitaria del Sé e quindi ad un intervento multidimensionale, non solo basato sull’aspetto verbale o cognitivo ma prendendo in considerazione tutti gli aspetti dell’organismo e le loro interrelazioni e quindi intervenendo di fatto su tutti gli aspetti e aree della persona: somatica, psichica, cognitiva, spirituale.
Obiettivi della psicoterapia
Una tale concezione della Psicoterapia, che integri interventi mirati ai vari aspetti dell’individuo, ha come obiettivo ricostruire la “trama sfilata” dei vissuti e delle emozioni, la consapevolezza del qui ed ora ed il recupero di un propria dimensione di well-centered.
Si tratta di un lavoro armonico e profondo che non mira solo alla risoluzione dei sintomi, che pur è di fondamentale importanza, ma che dopo tale primo intervento di “pronto soccorso”, mira ad una ricostruzione dei tessuti psichici ed emotivi danneggiati.
Intervento globale
La psiche comunica con i sistemi biologici
E’ ormai accertata l’esistenza di basi biologiche sulle interazioni mente corpo.
Gli studi sui neurotrasmettitori ad esempio sono una dimostrazione di come ci sia una comunicazione bidirezionale tra soma e psiche. Le emozioni persistenti e negative alterano, ad esempio, l’attività immunitaria, la quale a sua volta può alterare l’attività psichica.
Esistono studi sempre più evidenti che la psiche e i comportamenti retroagiscono nel bene e nel male sul cervello cambiandolo. Risultati di vari studi dimostrano che l’attività psichica, sia come sviluppo di abilità che come conoscenze astratte, modifica la morfologia cerebrale.
Dove interviene la terapia?
Da quanto già detto, seppure in maniera sintetica e non completamente esaustiva, la Psicoterapia deve intervenire su tutti i livelli della persona.
Oggi i risultati della clinica hanno evidenziato l’esistenza di complesse e articolate memorie periferiche disseminate in vari organi e distretti anche nei muscoli, nelle posture, nel respiro, che spesso prescindono dalla memoria centrale.
Esperienze passate negative, che hanno bloccato lo sviluppo sano e la possibilità di edificare capacità con cui rapportarsi al mondo, producono segni che permangono nell’organismo non soltanto a livello emotivo e cognitivo, ma anche nel funzionamento fisiologico, nell’atteggiamento posturale, nelle alterazioni del respiro. Si potrebbe dire “stili di reazione e abitudini a vari livelli”.
Quindi la terapia deve occuparsi dei disfunzionamenti dell’organismo che si possono riscontrare nelle varie memorie della persona, siano esse razionali e consapevoli quali ricordi, percezione di un disagio o di un malessere, siano esse celate e non avvertite.