Benvenuti nel Sito della Dott.ssa Rosa Iannone Psicologa, Psicoterapeuta
 

“Insegnare la vita.” Questa sarebbe una bella professione.

Insegnare la vita. Questa sarebbe una bella professione.

Insegnare la vita.
Ma chi sarebbe maestro di vita?
“Colui che respira, che sorride, che gioisce. Chi ha pietà e compassione”
Il modello dell’economia di mercato si basa su una sostituzione rapida dei beni di consumo, che devono essere velocemente usati e sostituiti con altri. Un modello di uso e consumo veloce, vorace. Un ciclo di vita del prodotto breve e quasi privo di gusto, necessario al paradigma del consumismo. Ciò significa che le cose e le persone non hanno alcuna importanza, sono commutabili, barattabili.
Insegnare la vita: insegnare la calma e non la fretta,  l’assaporare e non il consumare, il respirare e non l’affannare.

Insegnare la pietas, intesa come attenzione compassionevole verso ciò che è mortale, fragile e caduco.
La lezione di Virgilio, nell’Eneide, ci indica la pietas come humanitas e misericordia, la capacità di provare pietà per la sofferenza altrui.
Insegnare la compassione. Dal latino cum patior “soffro con” e dal greco συμπἀθεια, sym patheia “simpatia”, “provare emozioni con”.

Il concetto di compassione richiama quello di empatia dal greco “εμπαθεια” (empateia, composta da en-, “dentro”, e pathos, “affezione o sentimento”.
Un concetto che è alla base delle relazioni prof

onde e in particolare della relazione terapeuta-paziente.

La vera compassione non si basa sulle nostre proiezioni, bisogni, aspettative, ma sui diritti dell’altro: non il legame, non l’attaccamento ma la condizione umana dell’ “io e te siamo uguali nel profondo“.
Praticare la compassione significa che gli esseri umani sono uguali e significa onorare la sofferenza dell’altro nella consapevolezza che non siamo separati.
La passione del Cristo per l’uomo, la passione dell’uomo nel Cristo, si potrebbe dire.

Da sempre l’uomo cerca una guida: un dio, un condottiero, uno psicoterapeuta.

Il capolavoro pedagogico di Rousseau si basa sull’idea di “formare gli uomini“, “insegnare l’arte di vivere“.
Ciò implica che, prima di formare il discepolo, il maestro deve essere stato discepolo, ciò significa per uno psicoterapeuta un percorso personale di crescita e di formazione.
Il maestro deve condividere, deve empatizzare, deve calarsi nel mondo del discepolo. Così come fa il terapeuta.
Il “grande principio” di questo pedagogista, precursore si può dire della psicologia evolutiva, è che l’uomo è fondamentalmente buono ma può andare incontro a degenerazione del suo essere tale nell’interazione con l’ambiente. Tale concetto è molto vicino all’idea della psicologia Funzionale che il bambino nasce “sano”, “integrato” e che le alterazioni si sviluppano nella difficoltà che l’ambiente gli pone ad attraversare le Esperienze di Base in maniera positiva.

Le esperienze che il maestro di Rousseau propone non saranno casuali ma situazioni predisposte dal maestro stesso così come la psicoterapia segue un progetto terapeutico ponderato sulla persona in questione.

Maestro di vita: colui che accompagna nel cammino, che insegna a gioire della vita, a godere di ogni granello della vita pur riconoscendone la caducità e l’implicita possibilità di sofferenza.
Ecco che la psicoterapia offre una seconda via. Essa è correttiva, essa è maestra.

 

(di Rosa Iannone)

AUTHOR - Riflessi di Riflessione

Il riflesso del pensiero diventa riverbero di luce, eco di suono in una mente offuscata dalla frenesia dei nostri tempi. Uno spazio di condivisione nel quale riflettere, interagire e confrontarsi.