Il Sé è un sistema unitario e integrato mente-corpo
E’ finita l’epoca della parcellizzazione dell’organismo umano. Dal micro al macro: dall’individuo alla natura, dal soggetto alla comunità, dal singolo fenomeno dell’organismo alla sua interezza di funzionamento
Così come la terra fa parte di un sistema, quello solare, costituito da una varietà di corpi celesti mantenuti in orbita dalla forza di gravità del Sole, l’organismo umano è un Sistema unico di sistemi tra di loro integrati.
Il Dualismo filosofico, da Platone a Cartesio, necessario per l’epoca storico-culturale, per spiegare alcuni fenomeni, fu ritenuto successivamente insufficiente dallo stesso Cartesio, che sostenne l’esistenza di un punto di unione tra il fisico e il mentale nella ghiandola pineale.
La psichiatria novecentesca ha visto solo la mente del paziente senza guardare questa mente collocata nel vissuto psichico e nell’organismo intero. Ne sono derivate visioni dell’uomo incasellato in classificazioni ed etichette per definire e spiegare il suo malessere e disagio.
E che dire dell’uomo isola? Chiuso in una individualità estrema trova solo morte, impossibilità ad una sopravvivenza fisica e psicologica.
Nel tempo si sono sviluppate teorie sempre più a favore delle interazioni mente-corpo fino a concezioni moderne che sostengono e dimostrano l’unitarietà dell’organismo, non solo un parallelismo tra fenomeni corporei e fenomeni mentali ma oggi la ricerca in psicologia fa emergere l’esistenza di fenomeni e processi non separatamente mentali e fisici ma psicocorporei.
Ne fornisce grande testimonianza il Neofunzionalismo con lo studio, la scoperta, le ricerche che mostrano come l’organismo umano sia un sistema “mosso e costituito” da sistemi integrati che funzionano tra loro sinergicamente.
Se l’organismo fosse un sistema di vigilanza del nostro benessere potremmo definirlo un sistema di sicurezza gestito da professionisti: una centrale operativa (SNC), sistemi di salvaguardia (SNV-SE-SI) e servizi a favore dei bisogni dell’organismo (Funzionamenti di fondo) collegati tra di loro e collegati alla centrale.
Se scendiamo nel dettaglio di ogni sistema dell’organismo incontriamo una interazione tra elementi chimici, ormonali, emotivi, fisici, posturali, muscolari ecc., fino ad arrivare alla singola cellula collegata al tutto. Queste si potrebbero definire risposte multidimensionali dell’organismo.
Una visione d’insieme, una visione al dettaglio
E’ necessario, quindi, un “adattamento della visione”: visioni che si allargano e si focalizzano al tempo stesso sull’uomo, sulla malattia, sul suo benessere, sul suo stile di vita, sulla psicoterapia.
Emerge l’essere umano intero, nella sua dimensione non solo biologica ma anche sociale, psicologica, nutrizionale, di conduzione della vita.
Accennato anche solo sinteticamente tale discorso impone agli operatori medici, psicoterapeuti, infermieri, e chiunque sia motivato a fare indagine sull’uomo o a curarlo, di guardarlo con una lente che si restringe sul particolare e si allarga sull’insieme.
Un esempio teorico, metodologico e operativo viene offerto dal Neofunzionalismo, corrente teorica da cui scaturisce una pratica psicoterapeutica in grado di portare l’organismo ad una complessiva ristrutturazione, la terapia come esperienza correttiva che agisce sui sistemi integrati dell’organismo, che attiva nuovi percorsi (comportamentali, cerebrali, ecc.) in un organismo che si presta ad una plasticità trasformativa.
Il concetto fondamentale a cui oggi sono giunte le neuroscienze, infatti, è che nel corso del tempo il cervello è sempre disposto a “modificarsi e riorganizzarsi” generando nuovi neuroni e nuove connessioni tra di loro e la psicoterapia ha un’azione favorente in tale processo.