Perché la Formazione
Fare e Ricevere Formazione
Cambiamenti generati sia all’interno della professione sia nella società rendono particolarmente urgente l’analisi delle posizioni della psicologia come professione.
Il concetto di bisogno formativo non può essere esaustivamente definito e assunto muovendosi all’interno di una logica di tipo riduzionistico, per cui lo psicologo è solo il compito che svolge ed ha solo ed esclusivamente conoscenze e capacità associate allo svolgimento di tale compito. Ecco che sorge il discorso dell’individuazione/appropriazione del ruolo.
In primo luogo è necessario un modello teorico (psicologico, etico e deontologico) del ruolo ideale.
L’intento è di offrire un supporto ai giovani colleghi cioè la possibilità di accedere concretamente alla professione, uscire da una casta ristretta di chi detiene il potere della conoscenza talvolta accessibile solo con grandi sacrifici economici e non solo, va pensata e ideata, pertanto, in modo corretto, professionale, etico.
Non ci si occupa con sufficiente riguardo di quella sottocategoria di psicologi dei neolaureati, di cui una parte rischia di aumentare quella schiera evanescente che magari non si iscrive nemmeno all’Ordine professionale.
L’attività formativa costa fatica, impegno, risorse economiche sia in chi la progetta sia in chi si appresta a riceverla e va intesa come atto d’amore, amore per la scienza, per la diffusione di un sapere che non rimanga nelle mani di pochi.
Nulla si sa sulle reali necessità di formazione, diventa interessante integrare l’analisi dell’offerta con l’analisi della domanda per poter meglio finalizzare le prospettive della domanda e dell’offerta e di creare valore per entrambe.